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Io e AI
IO e AI – primavera 2024 Giusto un annetto fa l'intelligenza artificiale generativa è entrata di prepotenza nelle produzioni audiovisive, e non solo. Se n'è fatto un gran parlare, e ad oggi il dibattito è ancora acceso anche se per fortuna più pacato rispetto a qualche tempo fa. Inutile dire che da quando la prima immagine generata con Dall-E è apparsa sui media abbiamo cominciato a studiare, e in modo quasi invisibile gli strumenti di AI generativa hanno cominciato ad essere inseriti nei nostri flussi di lavoro. Crediamo molto nell'artigianato e nel controllo completo sulla creazione dei contenuti, quindi siamo andati avanti coi piedi di piombo. Ma come fare a presentare l'AI per quella che è, senza dissimularla, anzi giocandoci insieme? L'opportunità è arrivata per mezzo del sempre vulcanico Stefano de Majo, che ci ha proposto uno script teatrale interessante sulla relazione tra l' artista e un' industria che oramai utilizza sempre più le AI per economizzare tempi e costi e generare contenuti di sicuro appeal. E' un approccio ha mandato in crisi praticamente tutti: dagli sceneggiatori ai grafici, ai musicisti. E anche il nostro attore, in piena crisi di identità, si fa visitare da un' analista salvo poi scoprire che l'analista è proprio una AI. Ackagi si è occupata sia del visual design che delle musiche. Vorremmo poter dire che tutto è stato dato in pasto alle macchine ma sarebbe una bugia. Buona parte del lavoro è stata svolta "alla vecchia maniera" ma finalmente abbiamo potuto presentare elaborazioni crude, prive di tutti i ritocchi e le calibrazioni che di solito si operano per rendere l'AI meno "imperfetta". In qualche modo le abbiamo dato la possibilità di sbagliare, di essere a modo suo creativa. Abbiamo usato le AI per scrivere alcune battute e recitarle con voce sintetica, per comporre brani musicali, e ovviamente per generare un gran numero di immagini che sono state inserite nelle videoproiezioni assolutamente senza filtri, così come sono. E'stato un lavoro istruttivo, divertente e affatto banale. Videoproiezione su tulle teatrale, Visual & Sound Design
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IO e AI – primavera 2024 Giusto un annetto fa l'intelligenza artificiale generativa è entrata di prepotenza nelle produzioni audiovisive, e non solo. Se n'è fatto un gran parlare, e ad oggi il dibattito è ancora acceso anche se per fortuna più pacato rispetto a qualche tempo fa. Inutile dire che da quando la prima immagine generata con Dall-E è apparsa sui media abbiamo cominciato a studiare, e in modo quasi invisibile gli strumenti di AI generativa hanno cominciato ad essere inseriti nei nostri flussi di lavoro.  Crediamo molto nell'artigianato e nel controllo completo sulla creazione dei contenuti, quindi siamo andati avanti coi piedi di piombo. Ma come fare a presentare l'AI per quella che è, senza dissimularla, anzi giocandoci insieme?  L'opportunità è arrivata per mezzo del sempre vulcanico Stefano de Majo, che ci ha proposto uno script teatrale interessante sulla relazione tra l' artista e un' industria che oramai utilizza sempre più le AI per economizzare tempi e costi e generare contenuti di sicuro appeal.  E' un approccio ha mandato in crisi praticamente tutti: dagli sceneggiatori ai grafici, ai musicisti.  E anche il nostro attore, in piena crisi di identità, si fa visitare da un' analista salvo poi scoprire che l'analista è proprio una AI.   Ackagi si è occupata sia del visual design che delle musiche. Vorremmo poter dire che tutto è stato dato in pasto alle macchine ma sarebbe una bugia. Buona parte del lavoro è stata svolta "alla vecchia maniera" ma finalmente abbiamo potuto presentare elaborazioni crude, prive di tutti i ritocchi e le calibrazioni che di solito si operano per rendere l'AI meno "imperfetta". In qualche modo le abbiamo dato la possibilità di sbagliare, di essere a modo suo creativa.  Abbiamo usato le AI per scrivere alcune battute e recitarle con voce sintetica, per comporre brani musicali, e ovviamente per generare un gran numero di immagini che sono state inserite nelle videoproiezioni assolutamente senza filtri, così come sono. E'stato un lavoro istruttivo, divertente e affatto banale. Videoproiezione su tulle teatrale, Visual & Sound Design.
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